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Visualizzazione dei post da ottobre, 2025

Ammoniaca: qualche annotazione

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In questo breve post, riassumo alcune informazioni intorno all'ammoniaca, oggetto di un paio di lezioni che ho tenuto in questi ultimi due giorni. L' ammoniaca: è un composto binario di idrogeno e azoto , la cui formula è tradizionalmente indicata come NH 3 ; a condizioni ambientali è un gas, dall'odore pungente, che con l'ossigeno forma miscele esplosive ; si solubilizza in acqua in tutte le proporzioni, formando soluzioni alcaline che azzurrano la cartina tornasole ;  reagisce con gli acidi per formare sali di ammonio : con l' acido solforico dà solfato di ammonio , con l' acido nitrico dà nitrato di ammonio e con l' acido cloridrico dà cloruro di ammonio . Il video riassume in meno di un minuto come si ottenga l'idrogeno necessario alla sintesi, attraverso il reforming del metano , la conversione dell'ossido di carbonio ( water gas shift reaction , WGSR) e la rimozione dell'anidride carbonica .  La miscela idrogeno - azoto è inviata n...

Oro: qualche annotazione

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Calice di Valencia, Spagna - Agata con oro e perle In questo post raccolgo qualche informazione sull' oro , il re dei metalli , riprendendo innanzitutto lo screenshot di un post pubblicato sul vecchio blog . Dove si trova l'oro? Ci sono diverse miniere nel mondo, come quelle di Grasberg (Indonesia), del Nevada (USA), di Muruntau (Uzbekistan), Pingjiang (Cina) e Olimpiada (Russia). Recentemente, in una serie di articoli, si richiama all'attenzione del grande pubblico la possibile presenza di giacimenti in Karamoja , la regione nordorientale dell' Uganda al confine con il Kenya .  Presso la miniera di Rupa , alcuni pastori locali scavano buche profonde alcuni metri, per poi setacciare la terra con metodi rudimentali e recuperare piccole pagliuzze, rivendute a Kampala o a Nairobi . Il tema fu trattato anche in alcuni documentari: ricordo una puntata della serie Overland , dalla quale sono tratti questi due fotogrammi, ottenuti fotografando lo schermo della televisio...

Magnetismo: qualche annotazione

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Ho concluso ieri la mia serie di lezioni presso l' UAABL , con una presentazione molto letteraria e poco matematica (sic!) del magnetismo naturale .  Eccone una parte del riassunto, con gli inevitabili accenni a Talete, Aristotele, Lucrezio, Plinio ed ad altri autori, come potete evincere voi stessi leggendo il testo. La lezione è continuata con un accenno ad Alessandro Volta e all' invenzione della pila , strumento che ha rivoluzionato gli studi sull'elettricità; a Romagnosi e a Oersted , che osservarono come l'ago di una bussola si disponga perpendicolarmente a un filo rettilineo percorso da una corrente continua; a Biot e a Savart , che hanno scritto la legge matematica che descrive il fenomeno, poi generalizzata da Laplace in un'elegante equazione differenziale. La descrizione del fenomeno ha catturato l'attenzione di Ampere , sul quale ho speso qualche parola in più, essendo ricorsi quest'anno i 250 anni dalla nascita. Il passo successivo lo comp...

Zolfo: qualche annotazione

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Lo Zolfo (S, Z = 16) è un elemento noto fin dall'antichità: un tempo era spesso associato al mondo dell'oltretomba.  Puro, si presenta a condizioni ambientali come un solido giallo, sia amorfo sia cristallino. In natura si trova spesso in zone interessate da fenomeni vulcanici, come le solfatare , oppure in depositi nei quali si è formato per attività biologica di batteri solforiduttori. Tale è l'origine dello zolfo nelle solfare della Sicilia, della Romagna e delle Marche. FONTI. Lo zolfo si estrae tuttora dalle miniere (sia manualmente sia attraverso il metodo Frasch ) oppure si ricava, come coprodotto, dalla raffinazione del petrolio e dei suoi derivati. IDRODESOLFORAZIONE. I tagli petroliferi sono infatti sottoposti ad un trattamento con idrogeno in presenza di catalizzatori (ossidi di cobalto e di molibdeno) ad alta temperatura: lo zolfo legato alle catene di atomi di carbonio degli idrocarburi si libera come idrogeno solforato ed è fissato con un lavaggio alcali...

Le acque del Rio Vinagre

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Riporto in questo breve post una selezione di testi in lingua italiana, risalenti all'inizio del XIX secolo, dedicati alle acque del fiume Pasamìo , chiamato  Rio Vinagre , il "fiume dell'aceto" citato nel primo articolo, tratto dal "bullettino scientifico" dell' Antologia di Viesseux (giugno 1825: più di duecento anni fa!). Tale corso d'acqua scorre sulle Ande, nel sud dell'odierna Colombia , ai piedi del vulcano Puracé . Lo stesso tema è stato ripreso e trattato da Giulio Ferrario (17671847), ecclesiastico e bibliotecario lombardo, nel 1828, all'interno della sua monumentale opera dedicata al "Costume antico e moderno" di tutti i popoli della Terra. Altri testi interessanti si trovano su testi in lingua inglese, come il Boston Journal (sempre del 1825) e il Dublin Journal del 1833  nel quale sono riportati i dati delle analisi delle acque, effettuate da Boussingault .  Le acque vulcaniche risultano ricche di acido solforico e...

Palladio: qualche annotazione

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Palladio (Pd, Z = 46) e Rodio (Rh, Z = 45) sono stati scoperti da Sir William Hyde Wollaston tra il 1803 e il 1805: egli isolò i due elementi da alcuni minerali del platino e li denominò così in onore di Pallade , un oggetto celeste scoperto qualche anno prima nella fascia degli asteroidi; e del colore rosa (= rhodon , in greco) assunto da alcuni composti del secondo raro e costoso metallo.  Spesso, di colore giallo sono invece i composti di palladio (II) , tanto importanti per la catalisi. Al Pd avevo dedicato una lezione all' UAABL , molti anni fa. Eccone il riassunto: I composti di palladio zerovalente sono stati sintetizzati dal professor Lamberto Malatesta (1912-2007) all' Università di Milano ; furono oggetto di studio anche da parte di altri chimici, che li utilizzarono come catalizzatori per le reazioni di coupling.  Esse valsero a Heck , Negishi e Suzuki il premio Nobel per la chimica nel 2010.  Altri composti del palladio catalizzano importanti reazioni,...

Elettricità e magnetismo: qualche annotazione

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Per continuare il mio breve corso all' UAABL , ho tenuto oggi una piccolissima lezione sulla storia dell'elettricità , della quale pubblico sotto il riassunto. Intanto, eccovi anche un video che ho assemblato a scopo didattico, mostrando qualche piccolo esperimento realizzato alla meno peggio. La lezione di oggi, come le precedenti, si inserisce in un ciclo dedicato all'aria: i primi costruttori di macchine elettrostatiche osservarono come tra i poli di queste scoccavano delle scintille che assomigliavano a piccoli fulmini .  L'analogia guidò Benjamin Franklin nei suoi studi sull'elettricità atmosferica , che lo condussero all'invenzione del parafulmine .  Per spiegare il trasferimento di carica , i primi studiosi moderni di questi fenomeni immaginarono l' elettricità come un fluido che scorreva in un conduttore - così come l'acqua scorre in un tubo.  Il filosofo naturalista Richard Laming nel 1838 ipotizzò l'esistenza di un'unità di carica...

Catalizzatori: qualche annotazione

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La cinetica è quella branca della chimica che si occupa della velocità delle reazioni chimiche e dei fattori che la influenzano: natura dei reagenti , stato di suddivisione (solidi), concentrazione (soluzioni), temperatura e presenza di catalizzatori . La definizione di catalizzatore data da Wilhelm Ostwald (1853-1932) nel 1895 è tuttora valida ai fini didattici e divulgativi: un catalizzatore è una sostanza che accelera una reazione chimica e ricompare inalterata al termine della reazione, senza modificare la posizione di equilibrio della reazione stessa. Ostwald perfezionò la sintesi dell'acido nitrico per ossidazione catalitica dell'ammoniaca e vinse il premio Nobel per la chimica nel 1909. Il 12 dicembre di quell'anno pronunciò a Stoccolma una memorabile Lectio sulla catalisi .  Al premio di Ostwald sono seguiti molti altri Nobel dedicati a questo ambito della ricerca, che ha attraversato tutto il XX secolo e oltre, fino a noi, oggi: lo sviluppo di catalizzatori...

La vita senza (o con poco) ossigeno

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Nella prima lezione all' UAABL ho presentato, per sommi capi, le caratteristiche generali dell'aria e dell'atmosfera , sottolineando il noto (?) ruolo dell'ossigeno quale " ponte " tra il regno vegetale e il regno animale , come già scriveva il filosofo Schelling nel 1796, riprendendo i risultati degli esperimenti di Priestley , Lavoisier e Ingenhousz . Nella seconda lezione ho tentato di focalizzare l'attenzione del pubblico sugli organismi anaerobi , che non utilizzano l'ossigeno atmosferico per vivere , ma altre molecole che trovano nell'ambiente dove si sono evoluti. Accenno anche a organismi microaerofili , che sopravvivono in ambienti poveri di ossigeno, sebbene a questi ultimi abbiano dedicato approfondimenti già altri autori. Ecco il riassunto dell'esposizione. PS: ringrazio il dott. Enzo Gatti per la foto in apertura del post.