Catalizzatori: qualche annotazione

La cinetica è quella branca della chimica che si occupa della velocità delle reazioni chimiche e dei fattori che la influenzano: natura dei reagenti, stato di suddivisione (solidi), concentrazione (soluzioni), temperatura e presenza di catalizzatori.

La definizione di catalizzatore data da Wilhelm Ostwald (1853-1932) nel 1895 è tuttora valida ai fini didattici e divulgativi: un catalizzatore è una sostanza che accelera una reazione chimica e ricompare inalterata al termine della reazione, senza modificare la posizione di equilibrio della reazione stessa.

Ostwald perfezionò la sintesi dell'acido nitrico per ossidazione catalitica dell'ammoniaca e vinse il premio Nobel per la chimica nel 1909. Il 12 dicembre di quell'anno pronunciò a Stoccolma una memorabile Lectio sulla catalisi

Al premio di Ostwald sono seguiti molti altri Nobel dedicati a questo ambito della ricerca, che ha attraversato tutto il XX secolo e oltre, fino a noi, oggi: lo sviluppo di catalizzatori efficienti, selettivi e meno tossici, che promuovano l'uso di risorse rinnovabili, la riduzione degli scarti, l'impiego di condizioni di reazione più blande e il risparmio energetico è uno degli obiettivi cardine della Green Chemistry.

Il catalizzatore accelera la reazione, rende più veloce il raggiungimento dell'equilibrio, ma non cambia la quantità di reagenti iniziali o di prodotti finali, agendo sul percorso della reazione. L'effetto di un catalizzatore è definito catalisi: esso abbassa l'energia di attivazione di una reazione, permettendo una rapida formazione dello stato di transizione e la sua evoluzione verso i prodotti.

Dal punto di vista dello stato fisico, un catalizzatore può essere:

  • omogeneo, se è nella stessa fase dei reagenti (es. in soluzione, come gli enzimi nel citoplasma di una cellula);
  • eterogeneo, se è in una fase diversa rispetto ai reagenti (es. catalizzatore solido e reagenti gassosi).
Rispetto al comportamento in una reazione, un catalizzatore può essere:
  • chemoselettivo: privilegia la formazione di un prodotto tra i tanti possibili;
  • regioselettivo: orienta la posizione di attacco dei reagenti;
  • stereoselettivo: definisce la formazione preferenziale di uno stereoisomero (enantiomero o diasteroisomero) rispetto a un altro, tra quelli possibili.
Riporto un approfondimento del significato di questi termini ottenuto interrogando l'intelligenza artificiale:


Alla catalisi, aspetto della chimica che da studente universitario mi aveva particolarmente affascinato, ho dedicato molti anni fa un modesto lavoro editoriale del quale propongo la copertina:


L'intelligenza artificiale, opportunamente interrogata, ha compilato la seguente scheda di lettura:

Il riassunto dei contenuti lo traccio nelle battute finali, che riporto sotto:


Suggerimenti di lettura:

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